Il bonus mobili sarà fruibile anche per gli anni 2022, 2023 e 2024. Attenzione però, il tetto di spesa (che ne 2021 era pari a 16.000 euro) scende a 10.000 euro nel 2022 e a 5.000 euro nel 2023 e nel 2024.
Restano confermate le altre condizioni: i mobili e gli elettrodomestici devono essere nuovi, devono essere destinati all’arredo di un immobile oggetto di una ristrutturazione avviata a partire dal 1° gennaio 2021, i lavori devono essere avviati prima dell’acquisto dei beni agevolabili, non è necessario che le relative spese siano sostenute prima di quelle per l’arredo. Lo sconto fiscale spetta per l’acquisto di mobili come letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, divani, poltrone, credenze, comodini, materassi, apparecchi di illuminazione ed elettrodomestici.
A quanto ammonta l’agevolazione? È pari al 50% delle spese sostenute (incluse quelle di trasporto e di montaggio dei beni acquistati) fino a un massimo di 10.000 euro, a prescindere dal costo dell’intervento edilizio. Il limite riguarda la singola unità abitativa, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione; in caso di lavori realizzati nel 2021 oppure iniziati nel 2021 e proseguiti nel 2022, vanno considerate anche le spese sostenute nel 2021 per le quali si è già fruito del bonus.
Per esempio, se con riferimento a un intervento edilizio iniziato nel 2021 sono già stati acquistati nello stesso anno mobili per 8.000 euro, per i quali si richiederà la relativa detrazione del 50%, sugli acquisti che si effettueranno nel 2022 si potrà usufruire di una detrazione calcolata sull’importo massimo di 2.000 euro (10.000-8.000).
La detrazione deve essere suddivisa tra gli aventi diritto in 10 quote annuali di pari importo. Il pagamento dei beni agevolabili, inclusi trasporto e montaggio, deve avvenire con bonifico bancario o postale oppure con carta di debito o credito; è escluso, quindi, l’utilizzo di assegni e contanti. Infine, è necessario conservare ed esibire su richiesta degli uffici fiscali: ricevuta del bonifico o, per i pagamenti con carta di credito/debito, dell’avvenuta transazione; documentazione di addebito sul conto corrente; fatture o scontrini riportanti la natura, qualità e quantità dei beni e servizi acquistati.